Se possiedi un immobile da mettere a reddito, probabilmente ti sei posto la domanda: meglio affitto breve o lungo? La risposta non è uguale per tutti: dipende da redditività, tempo che vuoi dedicare alla gestione, posizione dell’immobile e propensione al rischio.
Negli ultimi anni, piattaforme come Airbnb e Booking hanno reso l’affitto breve molto popolare, mentre il classico affitto lungo rimane una garanzia di stabilità. In questa guida analizzeremo pro, contro e casi d’uso per aiutarti a decidere.
Per legge, si considera “affitto breve” la locazione inferiore a 30 giorni, senza servizi aggiuntivi tipici di una struttura ricettiva (come colazione o reception). È molto diffuso nelle città turistiche, in zone universitarie e in occasione di eventi.
Vantaggi:
Svantaggi:
Un affitto lungo è una locazione di durata superiore a 30 giorni, in genere regolata da un contratto di 4+4 anni o 3+2 anni a canone concordato (informazioni ufficiali – Agenzia delle Entrate).
Vantaggi:
Svantaggi:
Facciamo un esempio concreto:
Tuttavia, l’affitto breve comporta: commissioni piattaforma (10–20%), costi di pulizia, biancheria, bollette, eventuali tasse di soggiorno. La redditività netta può quindi ridursi, soprattutto nei mesi di bassa stagione.
L’affitto lungo invece richiede meno spese variabili, ma è esposto al rischio morosità, che può essere mitigato con servizi come l’affitto garantito di Domeo.
Affitto breve è indicato se:
Affitto lungo è indicato se:
Affitto breve e affitto lungo sono due strumenti diversi per obiettivi diversi. La scelta giusta dipende da posizione, target di inquilino, impegno che vuoi dedicare e necessità di liquidità.
Con una gestione professionale come quella di Domeo, puoi sfruttare al massimo i punti di forza di entrambe le formule e ridurre al minimo i rischi.