Contratti

Contratto: differenze tra abitativo e turistico

Pubblicato il:
June 25, 2025

Quando si affitta per pochi giorni o settimane, può sembrare che tutto rientri nel “turistico”. Ma in realtà non è sempre così. La durata non basta a definire il tipo di contratto. Conta il motivo per cui l’inquilino occupa l’immobile.

In questa guida chiara e diretta proviamo a sciogliere un dubbio comune: quando si può usare il contratto a uso turistico e quando invece serve un contratto abitativo? La differenza è importante, perché se sbagli forma contrattuale rischi contestazioni o sanzioni.

Cos’è davvero il contratto turistico

Si parla di contratto turistico quando si affitta un immobile per un periodo breve e per finalità di vacanza, svago o permanenza occasionale. Nessuna motivazione lavorativa, scolastica o sanitaria. È un uso temporaneo e del tutto saltuario dell’alloggio.

Non è una struttura ricettiva, quindi il locatore non può offrire servizi come la colazione, la pulizia giornaliera o il cambio lenzuola. L’accordo è solo per l’uso dell’abitazione, senza servizi accessori.

Hai dubbi su quale contratto usare? Qui trovi una guida semplice ai vari tipi di contratto.

Affitto breve non vuol dire turistico

Attenzione: non basta che la locazione duri pochi giorni per essere definita "turistica". Se l’ospite si trasferisce per motivi di lavoro o studio, anche per due settimane, allora serve un contratto abitativo transitorio.

Al contrario, una locazione per vacanza può durare anche 40 giorni o tutta la stagione estiva o invernale. In questi casi rientra nel contratto turistico, ma va registrata presso l’Agenzia delle Entrate (obbligatorio oltre i 30 giorni).

Qui le indicazioni sulla registrazione dei contratti

Cosa cambia rispetto a un contratto abitativo

Ecco la differenza principale: nel contratto abitativo l’inquilino usa l’immobile come abitazione (anche temporanea). Nel contratto turistico no.

Con il contratto abitativo (4+4, 3+2 o transitorio):

  • l’inquilino può prendere la residenza nell’immobile 
  • la durata è regolata per legge

  • serve sempre registrarlo (salvo che transitorio inferiore ai 30 giorni)

Con il contratto turistico:

  • non si può stabilire la residenza

  • non serve giustificare il motivo del soggiorno

  • si può usare anche per pochi giorni

  • la registrazione è necessaria solo oltre i 30 giorni

Cosa deve fare il proprietario

Anche se si tratta di un contratto più semplice (verbale e inferiore ai 30 giorni), ci sono comunque regole da seguire. Devi comunicare alla Questura i dati degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo. La procedura si fa online sul portale ufficiale della Polizia:

- Vai al portale Alloggiati Web

In alcune Regioni e Comuni serve anche il CIN. Informati sempre presso il tuo Comune: ogni territorio può avere regolamenti specifici.

Serve sempre un contratto scritto?

Se l’affitto dura meno di 30 giorni, non sei obbligato a mettere tutto per iscritto. Ma farlo è altamente consigliato. Un contratto scritto aiuta a chiarire tutto da subito e protegge sia te che l’inquilino.

Nel contratto turistico vanno indicati:

  • dati di proprietario e inquilino

  • durata del soggiorno

  • importo del canone

  • eventuali spese accessorie (es. pulizia)

  • eventuale deposito cauzionale

E prima di affittare, se vuoi andare sul sicuro, puoi verificare l’affidabilità dell’inquilino 

I rischi di un contratto sbagliato

Se usi un contratto turistico ma in realtà l’ospite ci vive, potresti trovarti in una situazione spiacevole. Il contratto può essere considerato nullo. E l’inquilino potrebbe far valere i suoi diritti come se fosse un affitto abitativo 4+4. Compreso il diritto a restare nell’immobile.

Lo stesso vale se sei l’inquilino: accettare un contratto turistico senza sapere cosa comporta significa rinunciare a molte tutele previste dalla legge.

Confronto rapido: Contratto abitativo vs turistico

Caratteristica Contratto Abitativo Contratto Turistico
Durata minima Sì (4+4, 3+2 o transitorio) No (anche solo 2 notti)
Finalità Residenziale Vacanza o permanenza occasionale
Obbligo registrazione Sempre Solo se >30 giorni
Servizi accessori Possibili Vietati
Motivazione da documentare Sì (nel transitorio) No
Residenza nell’immobile No

Quando usare (davvero) il contratto turistico

Usalo quando:

  • l’inquilino è un turista o ha bisogno dell’immobile solo per svago o visita temporanea

  • il soggiorno non comporta residenza o domicilio

  • non offri servizi tipo B&B o hotel

Evitalo quando:

  • l’ospite si trasferisce per motivi di lavoro o studio

  • il soggiorno si ripete frequentemente

  • serve un uso abitativo vero e proprio

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Domande frequenti

Il contratto turistico va registrato?
Solo se la durata supera i 30 giorni.
Posso usare un contratto turistico per chi lavora in trasferta?
No. In quel caso va usato un contratto transitorio con motivazione.
Serve per forza un contratto scritto sotto i 30 giorni?
Non è obbligatorio, ma vivamente consigliato.
Ci sono limiti per affittare in modalità turistica?
Dipende dal Comune. In alcuni casi sì.
Il regolamento condominiale può vietare l’affitto turistico?
Sì, se è scritto chiaramente.

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