Quando si possiede un immobile o si valuta di affittarlo o venderlo, è fondamentale conoscere la situazione economica e legale dei potenziali inquilini o acquirenti. Tra gli strumenti più importanti ci sono i protesti e le pregiudizievoli, due tipologie di segnalazioni che possono avere effetti diversi sulla capacità di una persona di pagare o contrarre nuovi impegni.
In questo articolo spieghiamo cosa sono, come funzionano e quali soluzioni i proprietari possono adottare per proteggersi.
Le pregiudizievoli sono annotazioni legali o amministrative che indicano vincoli, ipoteche, sequestri o pendenze giudiziarie su un immobile o su una persona. Possono derivare da:
È possibile verificare le pregiudizievoli tramite:
Se un potenziale inquilino o acquirente risulta soggetto a pregiudizievoli, il proprietario deve valutare attentamente i rischi:
I protesti riguardano titoli di credito cambiali, come:
Sono annotazioni ufficiali che certificano il mancato pagamento di un titolo e possono avere effetti legali e sulla reputazione creditizia della persona.
Mancati pagamenti di:
Questi debiti non sono titoli di credito cambiali e quindi non finiscono nel registro protesti. Sono invece tracciati nelle centrali rischi e banche dati di credito (es. CRIF, Experian).
Per ridurre i rischi legati a protesti o pregiudizievoli, è fondamentale:
1. Qual è la differenza tra protesti e pregiudizievoli?
I protesti riguardano mancati pagamenti di titoli di credito cambiali (cambiali, assegni, pagherò), mentre le pregiudizievoli sono annotazioni legali o amministrative su immobili o persone.
2. Tutti i debiti finiscono nel registro dei protesti?
No. Rate di prestiti, bollette e canoni di affitto non sono titoli di credito cambiali e vengono segnalati principalmente nelle centrali rischi.
3. Come posso verificare se un inquilino ha pregiudizievoli o protesti?
È possibile farlo tramite visure online, agenzie immobiliari o servizi professionali come Domeo, che forniscono report aggiornati.